Mi sono svegliato tardi come al solito in questo periodo. Il tempo è mutato realmente ora; è arrivato davvero l’autunno, col suo cielo grigio e malinconico. E mi riscopro sempre più metereopatico. Nel dormiveglia infausto della passata notte, agitandomi tra le lenzuola calde, riflettevo.

Una donna china a raccogliere la patate, con la sua lunga gonna pesante anche d’estate. Scappa a casa, risalendo la scarpata. Prepara il cibo per la numerosa famiglia, per gli altri contadini che sono venuti ad aiutare nei campi, per i vicini che stanno zappando pure. Cica 30 persone, e lei fa tutto da sola. Il corpo massiccio di certo non l’abbandona, ma percepisce ormai di non essere più una bambina, i dolori si fanno sentire, il corpo deformato dopo 9 parti. A 40 anni. Prepara i fagotti, ripercorre la strada, giunge nei campi, serve tutti gli uomini sudati e pelosi. Il marito l’apostrofa di continuo. “Porta qui il vino!” oppure “Di là manca il pane!”.  E lei scatta da una parte all’altra, con la sua gonna oscillante, con ceste in testa e tra le braccia. Nessuna figlia che possa aiutarla, l’unica bambina è morta due giorni dopo esser nata. Gli altri già lavorano nei campi, anche a 8 anni. La sera accasciati sul materasso fatiscente il marito la possiede brutalmente e lei, oltre a rispettare gli obblighi matrimoniali, pensa alle cose da fare il giorno dopo. Ma pensa anche ad un marito che non ama più, o forse non lo ha mai amato, a una vita dignitosa ma faticosa, dura, ferina. Stringe le spalle sospira, il marito già russa. E’ così che deve essere, è così che Dio vuole, moglie e madre esemplare. Punto.
Ora nei nostri giorni, i matrimoni rasentano soglie minime da raggiungere record storici. Forse sono tutti più contenti, forse sono tutti più felici, o più liberi? Mio padre afferma che noi giovani di oggi siamo deboli, non siamo in grado di portare avanti un matrimonio. E forse ineffetti la convivenza è solo una situazione di comodo, rende tutto più facile. Finchè ci si ama, si sta, quando non ci si ama, tutto finisce. Siamo dei deboli. Le generazioni precedenti stringevano le spalle, spalle grandi, che hanno sopportato tanto, e andavano avanti. Ora al minimo litigio, la storia finisce. Ma dov’è realmente la libertà, dove l’amore? Prima o dopo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*