Ieri sera ero in palestra, nella zona dei pesi, dove si aggiravano omaccioni scollacciati e sudati pronti a dar prova dei loro muscoli e della loro forza.
Non starò qui a giustificare il perché che mi trovassi anch’io lì, in una palestra, nella zona pesi invece che stare a casa a mangiare parmigiana di melanzane. Certe insinuazioni sulla mia forma fisica fatele nel vostro paese.
Sta di fatto che ho assistito a un regolamento di conti fra tamarri. Con tanto di pisciatina di delimitazione territoriale. Perché dovete sapere che esiste un preciso codice d’onore fra i tamarri, sollevatori di pesi e non. Un codice non scritto ma che pare di valenza universale.
I fatti sono abbastanza semplici nella loro ferinità.
Personaggi
Tamarro A, ragazzetto indisponente ma non eccessivamente rozzo (che avresti pure potuto scambiare per uno studente universitario) si accosta a una macchina per fare il suo esercizio.
Tamarro B, Mastrolindo con tanto di orecchino, pelata, muscoli, ma con barbone e tatuaggi fino alla testa e anche in viso, afferma che la macchina la stavano già usando lui e la sua ragazza.
Barbie, bassina e magra, bella ed elegante, bionda e con un top che lascia scoperto l’addome piatto.
Muta.
Scambio di distici elegiaci fra Tamarro A e B: “C’ero prima io”, “Credevo fosse libero”. “Impara a vivere”. “Io so vivere”. Un po’ di educazione”. “Io sono educato”. “Stai zitto!”. “Perché devo stare zitto?”.”Vai a farti la doccia vai”. “La doccia la faccio quando ho finito”.
La Barbie muta.
Arrivo del Tamarro C, lo scagnozzo del Tamarro B, che si piazza a un palmo dal naso di Tamarro A pronunciando versi in dialetto pugliese che intimavano al ragazzo di tacere. Io ho capito solo qualcosa come “Sciamune, sciamune, lu sule, lu mare e lu ientu”. Non mi sembrava che Tamarro A avesse parlato molto più del Tamarro B, ma si vede che nel codice d’onore chi prende per primo la parola ha diritto anche di avere l’ultima. 

Dopo qualche secondo d’interminabile faccia faccia, letteralmente, il bravo si allontana e si avvicina Mastrolindo-Coso tatuato.
Barbie muta.
In questi casi mi chiedo sempre che puzza di alito sentiranno a una distanza così ravvicinata.
Tamarro B, come evidentemente sarà scritto nel codice d’onore dei tamarri, deve sentirsi offeso dal fatto che lo scagnozzo sia intervenuto per difenderlo. Per cui avanza verso Tamarro A, si avvicina al suo viso e continua a dire qualcosa di minaccioso. Intanto tutti gli uomini palestrati e virili fanno terra bruciata, scompaiono tutti gli istruttori. Si crea un cerchio con al centro A e B.
La Barbie muta.
Diventa una vero e proprio tête-à-tête, nel senso che Tamarro B dà una potentissima testata a Tamarro A, non so dove di preciso. Il già citato codice in questo caso prevede che gli astanti non facciano niente e che i due mattatori risolvano tutto da soli. Tamarro A con metà faccia rossa, si tocca il naso ma non perde sangue. “Ma che cazzo fai?” ha l’ardire di pronunciare. Così stando al codice d’onore il Tamarro B è autorizzato a sferrargli uno schiaffo-pugno che fa cadere indietro Tamarro A. L’ultima parola, evidentemente deve essere di Mastrolindo tatuatore. Il codice parla chiaro.
La Barbie muta.
Al Tamarro A rinviene finalmente quel comma del codice, così cessa di parlare, abbassa lo sguardo e si rimette a fare l’esercizio. Il Codice vuole anche che l’offeso mantenga fierezza, orgoglio e soprattutto non versi una lacrima. Lo studentello lo rispetta alla perfezione. Di tanto in tanto si rimira orgoglioso allo specchio le ferite di guerra.
Tutto torna alla normalità. Il regolamento dei conti è concluso. Ognuno sa qual è l’area marchiata dal piscio dell’altro. E sa che non deve superarne il limite. 
Tornano i palestrati ai loro versi e sollevamenti, dopo aver dato prova di fierezza e rispetto del Codice con la loro non belligeranza.
La Barbie muta.
Ora, dire male di questa categoria antropologica del tamarro è facile. Io vorrei che si uccidessero gli uni con gli altri, come bestie.
Ma tu, stupida Barbie muta, ma qual è lo scopo della tua vita? Ma che priorità hai? Non ti rendi conto di stare con un onorabilissimo troglodita del cazzo? Se sei contenta di farti proteggere e difendere da un uomo così bene venga, ma poi non ti lamentare se prende a testate anche te.

Pace.

3 commenti

    1. E io che credevo che il peggio fosse il piegarsi a raccogliere la saponetta nelle docce.
      Ma che poi. chi cazzo usa la saponetta?
      Come ho fatto a illudermi così? 🙂

  1. Io so de roma e so come dite voi tamarro il codice ce sta ma non è questo, quello che hai visto te nun erano "coatti" come dimo noi a Roma ma du cojoni che facevano i matti perché ce sta una pischella che se sente bona ma non lo è

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