Nasce in Umbria trentadue anni fa ma da ventisei vive a Roma, a Cinecittà. Ama sperimentare con la pittura e la scultura, ma è l’illustrazione che gli permette maggiormente di esprimersi perché si presta a rappresentare con semplicità e accompagnare un immaginario già in qualche modo esistente.
La formazione artistica di Andrea Bartolucci parte sfogliando i libri d’arte classica del padre e appassionandosi al writing dei 90’s. Il liceo artistico e la laurea in Design del prodotto sono state naturali conseguenze. Casa e laboratorio creativo per ora coincidono, ma in futuro si vede il faber della sua poliedrica fucina d’artigianato dove prendono forma i suoi progetti e realizza lavori su commissione. Ha all’attivo serie di ritratti, bestie feroci in acrilico su enormi pannelli, tatoo zoomorfi e un abbecedario in cui ogni lettera corrisponde a un animale.
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Un particolare dell'”Abbecedario degli animali spigolosi” ©Alessandro Bartolucci |
A proposito di animali. «Gli animali sono molto presenti sia nei lavori disegnati che nelle sculture, forse dettati da un sentimento inconscio: da sempre l’uomo li ha usati per rappresentare le proprie immagini – dalle pitture rupestri ai totem – come se ogni animale potesse rappresentare una specifica qualità o caratteristica umana. Inoltre in natura trovo sempre forme che posso riprendere ed elaborare a mio piacimento».
Stile “spigoloso”. «L’ho elaborato nel 2009 interpretando a mano libera la foto di un alpaca scomponendo per piani immaginari i volumi della testa; poi sono passato all’elaborazione digitale e alla pittura. Ricorda la mesh dei disegni 3D ma è una volumetria che pur dando la sensazione di solidità è un illusione. Questa solidità percepita ma non tangibile a livello materiale ne sottolinea il valore immaginifico, un po’ come succede al risveglio e un sogno ci pare vivido e chiaro».
Impaziente ricerca. «Mi sono cimentato in molte tecniche, linguaggi visivi e ambiti, dal design alla scultura, dell’illustrazione ai tatuaggi, dalla pittura alla serigrafia. A breve metterò in vendita online i miei lavori».
[Articolo pubblicato sul numero di maggio 2016 di Style Magazine, mensile del Corriere della Sera]