Signore, signori e indecisi: anche quest’anno giunge a noi il Festivàl della Canzone italiana, la 68° edizione del Festival di Sanremo, come una boccata d’aria fresca prima delle ultime settimane di campagna elettorale. Sanremo è quella cosa che arriva inesorabilmente tutti gli anni, come il Natale, un tweet razzista di Salvini o una’immagine photoshoppata di Giorgia Meloni.

Anche in questa edizione saremo costretti a sorbirci il tormentone di Mina sponzorizzata dalla Tim (kasta!1!). Preceduto da un Prima Festival insignificante, da grafichette e stacchetti anni ’90 e da una sigla degna di una qualunque trasmissione di Radio Maria, parte la kermesse diretta e presentata da Claudio Baglioni.

E infatti entra Fiorello. Meglio, il primo a essere inquadrato è un contestatore salito tranquillamente sul palco, col suo piumino, a chiedere candidamente di poter parlare col procuratore della Repubblica. Fiorello lo tratta forse con eccessiva leggerezza, ma si fa perdonare subito con un doveroso omaggio all’unico e vero salvatore di contestatori e aspiranti suicidi: Pippo Baudo. Che ricordiamolo, nel tempo impiegato da Fiorello a sedare gli animi, avrebbe già trovato una soluzione a tutti i problemi del signore col piumino.

Il confronto con l’originale è impietoso.

Ma torniamo alla serata.
Fiorello si dimostra il mattatore di sempre, non risparmiandosi sui partiti e sulla dirigenza Rai, facendo calare il gelo su Erdogan e le sue purghe contro i giornalisti. Comunque farlo apparire prima di Baglioni è un po’ come sparare sulla Croce Rossa perché infatti il resto della serata è stato divertente come una veglia funebre.

Baglioni esordisce con un testo mandato a memoria che pareva scritto da Nichi Vendola e Renato Zero e corretto da Franco Battiato, ubriaco. Le canzoni sono state paragonate, in senso filosofico, a coriandoli d’infinito, a neve di sogni e a un pugno di riso. Per la noia e la stucchevolezza gli si è ammosciato pure il papillon che non si raddrizzerà mai più per tutto il corso della lunghissima serata.
Avete presente Renato Balestra?

Poi arrivano Michelle Hunziker e la sua scollatura di cui tutti i giornali oggi parlano. Ma io l’unica cosa che riesco a pensare è che di Michelle ce n’è una sola e piantava broccoli a Washington fino a qualche tempo fa.

Quando arriva Pierfrancesco Favino è chiaro a tutti che il Festival sarà di una noia mortale. Hunziker col suo sorriso a denti stretti diventa la presentatrice migliore su quel palco, il che è tutto dire. Ne devi mangiare cereali di sottomarca per arrivare a essere come Milly Carlucci, unica e sola regina del palcoscenico. (Non capisco cosa aspettino a farle condurre un’edizione del Festivàl. Magari sui pattini.)
ANNALISA
A un certo punto, se è la quinta volta che ti presenti sul palco dell’Ariston e non vinci una cippa, fattele due domande. Se no fai la fine di Irene Fornaciari (a propostito, qualcuno contatti urgentemente Federica Sciarelli!)
Devo rimangiare subito quello che ho appena detto su Michelle, perché si permette di sottolineare che le canzoni del Festival sono tutte inedite. Ah Michè, quando tu stavi chiusa a non mangiare con le sette, la gente seria guardava Sanremo già da dieci anni! Ma che ne vuoi sapere tu!
RON
Fare cantare a Ron una canzone inedita di Lucio Dalla è davvero un colpo basso per noi gente sensibile.
THE KOLORS
Visto che va così di così di moda intitolano la loro canzone Frida. E noi ci auguriamo si siano tolti quella brutta abitudine di sputacchiare su pubblico e telecamenre.

Michelle mentre era rinchiusa a fare strani riti con la sua setta si è persa anche l’avvento dei social e quindi scende in platea tutta contenta, blaterando parole a caso come trend topic e hashtag. Nel caos tira su una signora con una brutta pelliccia sintetica e le fa dire – in MONDOVISIONE – il nome del suo profilo Instagram. Chiara Ferragni si è sentita franare il terreno sotto i piedi.

La nuova influencer mondiale risponde al nome di Rosa Trio
Nel momento in cui scrivo ha superato i 17 mila follower su Instagram, fino a ieri sera la seguivano solo gli amici e i parenti. Domani sarà lì a farsi le storie con la Tisanoreica.
GAZZE’
Ci racconta una bellissima favola, da cantastorie qual è. Ma non tutto quello che ci racconta si capisce visti i suoi numerosissimi problemi di pronuncia.
Torna Fiorello, così Baglioni può fare la spalla che gli riesce meglio. In fondo lui è cantante non un conduttore, che diamine. Telefonano a Laura Pausini che afona risponde in diretta e le dedicano una canzone. Baglioni emette suoni incerti e ancora una volta tocca a Fiorello reggere la scena. In fondo lui è direttore artistico non un cantante, che diamine.
ORNELLA VANONI, PACIFICO E BUNGARO
Questo trio prometteva già bene e ha fatto anche meglio. Al ritornello io già affogavo nelle mie lacrime. E io che avevo avuto il sospetto che Ornella si fosse portata altri due per farsi trascinare barcollante sul palco dopo il sesto gin lemon. Ricordiamo, per correttezza, che Ornella ha 83 anni. Come Silvio.
META-MORO
Visto che, come sottolinea Baglioni, questo è il festival delle parole, il duo che fa eccitare le ragazzine ha pensato bene di riciclarle da una canzone in gara tra i giovani qualche tempo fa. Così di oggi è la notizia che rischiano la squalifica. La giusta punizione per la ridondante lezioncina didascalica sul terrorismo che ci hanno presentato.
MARIO BIONDI
Chissà se lo affittano per i matrimoni?
FOGLI-FACCHINETTI
Arrivano due uomini soli dei Pooh e cantano Uomini soli, per coerenza. Con un eccesso di recitazione sul finale per sopperire alla mancanza di voce.

LO STATO SOCIALE

Dopo la scimmia nuda balla, la vecchia nuda contorsionista.
Hunziker canta Mina, Favino fa un medley ed è ormai evidente che tutti, ma proprio tutti, cantano meglio di Baglioni stasera.
NOEMI
Porta di nuovo Sono solo parole, sperando che stavolta sia quella buona.
DECIBEL
Ruggeri e il suo gruppo d’esordio si presentano sul palco come degli alieni dotati di strani occhiali da sole e parlanti una lingua sconosciuta.

ELIO E LE STORIE TESE

Forse non gli bastavano tutte le markette, da Oreo a X Factor, perché nonostante l’annuncio del loro scioglimento ieri sera sono saliti sul palco dell’Ariston per l’Arrivedorci definitivo ai loro fan. Con la Canzone mononota avrebbero chiuso con più dignità.

CACCAMO
Perfettamente sanremese quindi lascia parecchio a desiderare. Ritorna più preparato.
RED CANZIAN
Ma sentivamo davvero l’urgenza di Canzian e delle sue palandrane?
LUCA BARBAROSSA
Sono le 12 passate e sto Rugantino non ce lo meritavamo proprio, al netto di cotanta fedeltà al Festival. Baglioni questa me la segno.
OSPITE INTERNAZIONALE
Morandi.
Già.
Annuncia di aver fatto un disco di canzoni d’amore d’autore.
E quindi ha chiamato Tommaso Paradiso, quello dei The Giornalisti (ma quindi non dovrebbe stare in Sala Stampa, freddura), quello che si eccitava guardando le poppe delle ragazze di Riccione, di Riccione. D’amore, sì.
DIODATO E ROY PACI
Bellina ma il pubblico non li premia perché sono solo bravi e poco social.
NINA ZILLI

Scappata dall’altare a pochi passi dal sì. E ci poteva restare visto che porta una canzone abbastanza schifosa cantata male.

Poi visto che è solo l’una e la gente da casa e in platea sta stramazzando al suolo, Baglioni fa giusto due “canzoni per riempire”. Dice lui. E sbuca Stefania Sandrelli da un angolo che prova a cantare ma non riesce a emettere alcun suono.

E poi tutto il cast del film di Muccino per una markettona indegna a quest’ora. E poi ci lamentiamo che i pop-up della pubblicità sui siti sono invasivi? Forse non avete visto com’è ridotto Massimo Ghini.

RENZO RUBINO

A priori è uno dei miei preferiti però la devo riascoltare perché all’una e mezza di notte non è che mi senta proprio Caterina Caselli.
AVITABILE-SERVILLO
Per fortuna che siamo in fascia protetta.

VIBRAZIONI

Mah, sembrano sempre loro, bravini, ok, ma qui sta per sorgere il sole ed è meglio andare a dormire.
I dati di oggi dimostrano che ieri sera c’è stato un boom di ascolti e io non riesco a convincermi che possa essere andata meglio della prima serata dell’anno scorso con il re e la regina di Rai e Mediaset messi insieme.
Se non potete fare a meno di leggere le mie cronache di Sanremo 2018 cliccate qui

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