Se per molti il lockdown ha rappresentato una prigione, per Francesca, che in prigione ci viveva da anni, quel 10 marzo 2020 è avvenuta una specie di scarcerazione. “Stava tornando da un viaggio di lavoro e io, di ritorno dal parrucchiere, gli ho scritto che quella sera sarebbe stato meglio se fosse andato a dormire nella sua casa da poco presa in affitto. Nei mesi precedenti, a poco a poco, avevo già impacchettato le sue cose. Quella sera ho riempito l’ultimo borsone Ikea con vettovaglie per colazione e “conforto” e l’ho lasciato sulla soglia di casa”. Il borsone dello scampato pericolo.
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