Lui lascia l’orchestra e insieme formano un duo. Per i primi tempi il loro nome è stato Elio & Angelique, perché lui in verità si chiama Elio Giampaolo. “Quando però andammo in tournée in Francia ai tempi del primo album, il nostro produttore disse che per fare le cose fatte bene dovevo prendere anch’io un nome francese e così sono nati Jean Paul & Angelique”. Quando ritornano con la mente al passato, i due non sono molto precisi. A volte parlano di quaranta, a volte di trenta anni fa. I loro pezzi cominciano a piacere ma la loro specialità è il piano bar, ai tempi molto richiesto anche negli ambienti chic. “Siamo stati chiamati nei più bei locali d’Italia e del mondo” dice Jean Paul. “Sì, del mondo! In Giappone per esempio” gli fa eco Angelique, lo sguardo sognante e il rossetto ben oltre il perimetro delle labbra. “Ma poi anche in tutti quegli hotel di lusso che facevano piano bar” continua lui “dal Principe di Savoia al Palace, per restare su Milano, ma anche la Bussola o la Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi. Fino a quando è arrivato questo miliardario, Robert Muhammad, commerciante di pietre preziose, che ci ha ingaggiato nel suo yatch per tutta l’estate”.
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