La mia recensione, apparsa su MyMovies.it, di Le rencontres d’après minuit di Yann Gonzalez, vincitore del Milano Film Festival 2013 come miglior lungometraggio.

“Fate sesso in memoria di me”

Un trio, che nelle pose ricorda The Dreamers di Bertolucci, apre il film e ci accoglie nella sua dimora adibita a orge notturne. Arrivano gli amanti della notte, la Cagna, lo Stallone, l’Adolescente e la Star, pronti a vivere un’intensa esperienza sessuale. A turno cominciano a denudarsi e a disvelare le loro anime. Si scontrano ingenui sentimenti pansessuali, con fredde solitudini: si scandaglia una vita che appare meschina ed egoista che ci priva delle nostre passioni (lo Stallone in realtà si sente un poeta), ci strappa ai nostri cari (la cagna è orfana di madre), ci conduce a scontri generazionali irreparabili (l’Adolescente è scappato di casa), ci offusca la mente (la Star, novella Giocasta, ha un incestuoso rapporto col proprio figlio, da cui poi è abbandonata). 

Il clima diventa caldo, ma ancora più infuocate sono le anime dei protagonisti che in quella notte si sentono in pace col mondo e forti solo gli uni accanto agli altri. Viene svelata anche la storia dei tre ospiti che – tra ombre sfocate proiettate nell’aldilà, culti misterici, accenni satanici, scene degne di Amore e Psiche – capiamo essere immortali e inseparabili. 
Ma i continui richiami dall’oltretomba strapperanno l’apollineo e bellissimo Mathias dalle braccia dell’amata Alì e del loro servitore Udo. Solo dopo il contatto diretto con la morte, i personaggi capiscono di essere perfetti lì e in quell’istante e si abbandonano al sesso come unica forma di riappacificazione col mondo e con loro stessi. Le bocche, le lingue, i corpi si sfiorano e si toccano ardentemente, rendendo possibile la fusione tra più anime: sullo sfondo il sacrificio, in chiave cristiana, di Mathias: morto per risorgere in loro. 
Forse il film vuole farci riflettere sull’insensatezza della vita eterna: infatti la comunione dei protagonisti cesserà con le prime luci dell’alba. Ma il finale ci lascia in sospeso e l’interrogativo resta. 
Le allusioni, il non detto più che il detto, le musiche elettroniche, le scenografie, i dialoghi sagaci, fanno di Le rencontres d’après minuit un trionfo del sesso, della libido, della sensualità (ben lontano dal porno e dalla sua finitezza). La bravura di Yann Gonzalez sta proprio nel saper tendere forte il filo dell’erotismo senza farlo mai spezzare. I richiami e le citazioni sembrano tanti, da Alice nel paese delle meraviglie al Rocky Horror Picture Show, dal surrealismo di Gondry e alle scenografie di von Triers.

Interpreti: Kate Moran, Niels Schneider, Fabienne Babe, Eric Cantona, Nicolas Maury, Alain Fabien Delon, Béatrice Dalle, Jean-Christophe Bouvet, Dominique Bettenfeld, Julie Brémond, Pierre-Vincent Chapus, Frédéric Bayer Azem, Louis-Orfeo Marin.

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