“Fate sesso in memoria di me”
Un trio, che nelle pose ricorda The Dreamers di Bertolucci, apre il film e ci accoglie nella sua dimora adibita a orge notturne. Arrivano gli amanti della notte, la Cagna, lo Stallone, l’Adolescente e la Star, pronti a vivere un’intensa esperienza sessuale. A turno cominciano a denudarsi e a disvelare le loro anime. Si scontrano ingenui sentimenti pansessuali, con fredde solitudini: si scandaglia una vita che appare meschina ed egoista che ci priva delle nostre passioni (lo Stallone in realtà si sente un poeta), ci strappa ai nostri cari (la cagna è orfana di madre), ci conduce a scontri generazionali irreparabili (l’Adolescente è scappato di casa), ci offusca la mente (la Star, novella Giocasta, ha un incestuoso rapporto col proprio figlio, da cui poi è abbandonata).
Il clima diventa caldo, ma ancora più infuocate sono le anime dei protagonisti che in quella notte si sentono in pace col mondo e forti solo gli uni accanto agli altri. Viene svelata anche la storia dei tre ospiti che – tra ombre sfocate proiettate nell’aldilà, culti misterici, accenni satanici, scene degne di Amore e Psiche – capiamo essere immortali e inseparabili.
Ma i continui richiami dall’oltretomba strapperanno l’apollineo e bellissimo Mathias dalle braccia dell’amata Alì e del loro servitore Udo. Solo dopo il contatto diretto con la morte, i personaggi capiscono di essere perfetti lì e in quell’istante e si abbandonano al sesso come unica forma di riappacificazione col mondo e con loro stessi. Le bocche, le lingue, i corpi si sfiorano e si toccano ardentemente, rendendo possibile la fusione tra più anime: sullo sfondo il sacrificio, in chiave cristiana, di Mathias: morto per risorgere in loro.
Forse il film vuole farci riflettere sull’insensatezza della vita eterna: infatti la comunione dei protagonisti cesserà con le prime luci dell’alba. Ma il finale ci lascia in sospeso e l’interrogativo resta.
Le allusioni, il non detto più che il detto, le musiche elettroniche, le scenografie, i dialoghi sagaci, fanno di Le rencontres d’après minuit un trionfo del sesso, della libido, della sensualità (ben lontano dal porno e dalla sua finitezza). La bravura di Yann Gonzalez sta proprio nel saper tendere forte il filo dell’erotismo senza farlo mai spezzare. I richiami e le citazioni sembrano tanti, da Alice nel paese delle meraviglie al Rocky Horror Picture Show, dal surrealismo di Gondry e alle scenografie di von Triers.
Interpreti: Kate Moran, Niels Schneider, Fabienne Babe, Eric Cantona, Nicolas Maury, Alain Fabien Delon, Béatrice Dalle, Jean-Christophe Bouvet, Dominique Bettenfeld, Julie Brémond, Pierre-Vincent Chapus, Frédéric Bayer Azem, Louis-Orfeo Marin.