Stanotte ho fatto un sogno strano. 
Ero in una sorta di ritrovo di giovani comunisti – tra circolo Arci e centro sociale – e questi facevano i gradassi usando parole come lotta di classe, rivoluzione, meritocrazia, padroni. 
Si sprecavano le sigarette, le canne e gli orecchini al naso. 
Piccato, li ho interpellati uno a uno chiedendo che lavoro facessero e come si mantenessero. 
Uno a uno: e tu? e tu?

Esce che uno fa la triennale, a 29 anni. 
Un altro studia cinema e io genitori gli passano un fisso mensile. 
Una è appena tornata da Londra dove ha passato un anno da una famiglia amica dei suoi, medici e Lions. 
Poi mi sono svegliato e sorriso per quanto so essere bacchettone pure nei sogni.
ALERT: tra una rivoluzione e un’altra, non scordiamoci che in Italia è tornato il fascismo, vivo e vegeto, e ci ha sorpresi occupati a indignarci per la pubblicità dei Buondì Motta. Magari evitiamo di fare come l’ultima volta, che lo sappiamo com’è andata a finire.

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