Il consumo di droga in Italia, oggi (a margine di SanPa)

Del consumo di droga in Italia si parla sempre in seguito a qualche fatto di cronaca eclatante e dopo pochi giorni la tematica sparisce dalle pagine dei giornali. Quando sulla ribalta finiscono festini di noti imprenditori, la droga sembra essere un elemento di corredo quasi irrinunciabile della narrazione. E pure a latere della fortunata e ottima serie Netflix, SanPa, che racconta le luci e le ombre della Comunità di San Patrignano e del suo fondatore Vincenzo Muccioli, i numeri sulla diffusione delle droghe e delle tossicodipendenze in Italia oggi sono passati in secondo piano.

La Relazione annuale al Parlamento 2020 sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, è in grado però di restituirci una visione d’insieme sulle droghe più diffuse in Italia, sull’avanzata delle Nuove Sostanze Psicoattive e sul numero e le cause dei decessi per overdose.

Il consumo di droga in Italia

Aumentano, fino ad arrivare ai livelli del decennio scorso, le morti per overdose: nel 2019 sono stati registrati 373 casi (+11%), più di un’overdose al giorno. L’eroina continua a rappresentare la causa principale dei decessi (45,3%), anche se quelli attribuibili all’uso di cocaina sono in costante aumento. “Imprecisate” rimangono invece le sostanze che causano un terzo delle morti, fenomeno che gli studiosi collegano alla diffusione di Nuove Sostanze Psicoattive, la cui composizione però è spesso difficile da determinare.

Sono stati 7.480 i ricoveri in ospedale direttamente correlati all’uso di stupefacenti, soprattutto di giovani e under 45, soprattutto a causa della cocaina. Ma anche la cannabis ha, nell’aumento delle degenze per uso di sostanze, un ruolo fondamentale. Preoccupante è anche l’aumento delle diagnosi tardive di HIV: nel 30% dei casi si raggiunge infatti lo stadio di AIDS conclamato, senza essere a conoscenza della propria sieropositività. Solo 15 anni fa questa percentuale era del 15% circa.

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